Goodbye 20th Century: Ten Years After

"Goodbye 20th Century" "Goodbye novecento". Dai Sonic Youth a Antonello Vendetta tutti quanti si rendeva omaggio alla fine del secolo, al rischio millenium bug alla fine del mondo ormai imminente. A distanza di 14 anni siamo ancora qui a chiederci che cosa sia successo nel frattempo, mentre tutto scorre, tempus fugit. I Sonic Youth si sono presi una pausa e il buon Vendetta ha scritto altri 123 inni alla Roma. A noi non resta altro da fare che guardarci indietro per capire che cosa succedeva Ten Years After. 

Goodbye 2013 - Benvenuto 2014




di Rsk

2004: CERBERUS SHOAL

In attesa che il mondo degli inferi spalanchi le porte e inghiotta le umane miserie c'e' chi pensa bene di giocare con il fuoco e invocare il buon vecchio lucifero. Chi sono costoro? I Bostoniani Cerberus Shoal, attivi invero gia' da tre decenni, sfoderano le armi del rock d'avanguardia come si conviene a chi propone musica a cavallo del millennio. Le loro migliori cartucce se le giocano nei primi anni poi, dopo alcuni cambi di formazione, sembrano perdersi all'inizio del secolo, cosa consueta, peraltro, per chi deve dimostrare di poter decollare ma rimane sempre li' fermo. Questo Bastion of Itchy Preeves e' pero' disco interessante perche' varia dall'indie rock piu' cupo e progressivo stile Goodspeed You Black Emperor a certi richiami folk dal sapore antico, Greatful Dead su tutti. Rumore e psichedelia, chitarre e percussioni, cori che vengono dal profondo e voci catatoniche e monotone. Il tutto e' pervaso da quel caro vecchio senso di straniamento che aiuta un tantino a perdere la bussola. Fate vobis!

1994: ORBITAL

L'orrore! Come diceva il buon vecchio Kurtz! L'orrore oggi: entrare in un ristorante alla moda e essere pervasi da quell'aria trendy accompagnata dalle trendyssime note di un'armonia molto chill-out. Oppure andare in una pizzeria alla moda e vedersi portare la Margherita da un cameriere molto cool con il sorriso compiaciuto di chi gode ascoltando la musica tipo, cioe', buddha bar che esce dagli amplificatori; per non parlare di chi provoca cercando di mantenere una conversazione in un locale alla moda all'ora dell'aperitivo mentre la parola d'ordine del proprietario che alza a palla il volume sembra essere:"ascoltate che ambient!". Quando tutto cio' non era subcultura c'erano, tra gli altri, gli Orbital che nel 1994 sfornavano il fondamentale, almeno per la scena musicale dance dell'epoca, Snivilisation; gli albionici, manco a dirlo, ci propongono un surrogato di elettronica, ambient e tecno (a corredo la splendida voce di Alison Goldfrapp in due tracce) pietra miliare del genere e inserito nelle classifiche inglesi come uno dei dischi piu' importanti della storia della musica . Chissa' che ne pensa Dj Macionela?

1984: FABRIZIO DE ANDRE'

In quanto Dio dell'anno 2014 risulta davvero impossibile non parlare delle produzioni discografiche di Faber (vd. Ten Years After 2013). Nel 1984 il nostro produce un disco importantissimo in collaborazione con Mauro Pagani, un disco si potrebbe dire di world music: Creuza de Ma. Pensato per rendere omaggio alla propria terra, Genova, il disco cantato completamente in lingua genovese percorre le strade, o meglio le crose, della sperimentazione dimostrando una volta di piu' la grandezza del poeta e cantore De Andre' che accetta la sfida e si fa accompagnare da uno sperimentatore nato come Mauro Pagani. Ne nasce un disco unico: dolce, intimo ma universale nel parlare allo spirito del mondo raccontando le storie di un popolo, quello genovese,  che vive nel tempo e nello spazio facendo viaggiare l'ascoltatore da Genova al mondo, dall'Italia alla Palestina dai mercati della citta' alle steppe della Tracia, dalla barca di uno squattrinato marinaio fino ai palazzi di un pascia'. Un'opera immensa.





1974: CROSBY, STILL, NASH, YOUNG


So Far raccolta dei 4 moschettieri del rock e' un disco a dir poco leggendario.
Leggendario perche' raccoglie il meglio della breve ma intensa discografia del piu' grande, a memoria, supergruppo di sempre. 4 anime tutte d'annata o dannate che riuniscono il meglio dei cocci del decennio alle spalle. Inutile sottolineare che l'apporto successivo del cavallo pazzo Neil Young apporta oltre che classe tanta buona elettricita' in un contesto gia' di per se' ottimo ma molto acustico e virato al folk rock come quello prodotto agli inizi degli anni 70 dal trio CSN. Oltre ai piu' grandi successi di Deja Vu, il disco presenta due inediti su disco: Ohio e Find the Cost of Freedom rispettivamente di Young e Still. La copertina poi e' un opera visionaria di Jhonny Mitchell; il quadro e' completo!

4 commenti:

  1. Siamo a già a corto d'idee per il 1964?
    Iniziamo male l'anno.

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  2. Ritratto di Gianni (1964) è il secondo album del cantante Gianni Morandi.
    RICORDATETEVEVELO

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    1. SEIMANI, coprofago mangia-morandi

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    2. Non conosco quel disco ma appena ho un po' di tempo lo ascolto e poi lo aggiungo alla lista, ok?

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