Musicanidi di Maurisio Seimani: Primal Scream, Eleanor Friedberger, Child of Lov

a cura di...Maurisio Seimani

Primal Scream - More light

Quando, dopo 9 minuti abbondanti, la cavalcata iniziale 2013 va a chiudersi in un vortice di fiati e distorsioni elettriche, la mente non può che essere attraversata per un attimo da un solo pensiero: "Cazzo, i Primal Scream!". Coloro che seguono la musica rock sanno perfettamente quanto possa essere esaltante il colpo di coda di qualche vecchio mostro del passato, che in un attimo scompagina tutte le carte in tavola, tornando ad affermarsi in tutta la sua irruenza. Come un vecchio pugile che venga a riprendersi il titolo, More Light pone l'ascoltatore all'angolo con colpi combinati che non lasciano scampo: a 2013 segue la suadente psichedelia di River of Pain e si continua dunque con la botta funk di Culturecide, fino alla scarica elettrica di Hit Void...non semplicemente un album dei Primal Scream, dunque, ma un grande ritorno dei Primal Scream, un disco nel quale i nostri si ritrovano, convincono e ci divertono. Quando un vecchio mostro muove la coda, ad ogni modo, non si spendono troppe parole. Si avvertono i passanti del fatto, e si torna a rimirare il mostro. Rock and roll!
In tre parole: il ritorno del Re.
Giudizio: 4 palle

Eleanor Friedberger - Personal record


E finalmente arrivò l'estate, in un 2013 che alla primavera concesse davvero ben poco. E allora varrà pur la pena di abbandonare per un attimo i pensieri più bui e farsi investire per un attimo da una ventata di insensato ottimismo, no? Beh, se la pensate in questo modo, ecco qui il primo disco per la vostra estate: Personal Record secondo album di Eleanor Friedberger, già Fiery Furnaces, vi permetterà di perdervi scioltamente in sonorità pop soavi e soleggianti, senza farvi mai venire il dubbio di ascoltare un prodotto che non sia qualitativamente ineccepibile. Assolutamente orecchiabili, ma solo apparentemente banali, le 12 tracce del disco assomigliano davvero ad una bella nuotata in piscina come quella che viene rappresentata sulla sua copertina. "Summer's here and the times is right", diceva una vecchia ballata del rock. E allora non aspettate l'inverno e aprite i vostri timpani a Eleanor Fridberg appena potete. PLAY!
In una parola: rinfrescante
Giudizio: 3 palle mezza.

The Child of Lov - The Child of Lov


Com'è che Damon Albarn si ritrovi a ficcare il suo zampino in così tanti progetti musicali non ci è dato sapere. Com'è che tutti i progetti in cui finisce per fare questo si rivelino sistematicamente opere sempre interessanti, per non dire divertenti, nemmeno. Fatto sta che ora ci ritroviamo a mettere fra i dischi del mese l'opera prima di un artista belga, ma residente ad Amsterdam, in cui il leader dei Blur, nonchè dei Gorillaz, nonchè dei The Good, the bad and the queen produce metà delle canzoni e si concede anche come cantante in una di queste. Cole Williams, alias the Child of Love, nella sua omonima opera prima, stupisce e convince grazie ad un strabiliante trama d'elettronica e black music, che imbriglia l'ascoltatore attraverso le sue dieci tracce, che, ora trascintanti, ora trasognanti, si muovono senza cali d'intensità tra ritmi dance, soul, funk, hip hop. Lavorate d'immaginazione. Prendete gli Sly and the Family Stone e quindi attaccateli a una centrale elettrica e date luce ai neon:  ecco, probabilmente un'immagine simile in sè potrebbe non voler dire un'accidente, ma se avete lavorato bene avrete capito cosa si può trovare dentro questo The Child of Love. Opera prima di una vicenda artistica di cui, abbiamo il presentimento, sarà meglio non perdere le tracce. PLAY!
In una parola: ElectricSly
Giudizio: 3 palle.

Saluti a tutti,

Maurisio Seimani.

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