Bentrovati Cani amici! in scia con il sentimento nazionalpopolare che pervade questi nostri freddi giorni pre elettorali, anche Ten Years After, fedele alla linea, ha deciso per questo mese di conformarsi al clima sanscemese, pardon sanremese e buonista proponendo 5 dischi e 5 autori dei bei tempi andati che in qualche modo possono essere accostati al festival piu' tedioso della canzone italiana. In quale modo? trovatelo voi e quando avrete la risposta mandatela a musicanidi@gmail.com oppure cinguettatecela qui @Musicanidi. In palio 5 calci nel sedere a Seimani!
di RSK
2003 - Monday at The Hug and Pint: Arab Strap
Per tutti quei fighetti, professionisti dell'aperitivo, che si infilano in locali trendy e affogano il loro nulla cosmico nel pirlino/one di turno (ci sono ancora queste cose?) pensando che il sottofondo lounge si sposi perfettamente con il loro phisique du r@le ecco un disco che li mandera' direttamente a nascondersi sotto il cuscino implorando pietà al Dio della Musica. Gli Arab Strap infatti, gruppo scozzese esponente di quel post rock, tanto celebre negli anni zero, si prendono il merito, in questa loro penultima fantastica fatica, di esplorare il territorio della "melodia" (si! viene da ridere anche a me) con un disco piu' incentrato sull'atmosfera minimale e assopita con sporadiche incursioni rumoriste e senza disdegnare tappeti ritmici molto chemikal e poco underground. Un disco d'ambiente dunque, un ambiente non ostile nel quale oltre a un pirlino/one si potrebbe favorire un ottimo bicchierino di scotch. Sanremese!
1993 - Almamegretta: Animamigrante
Se conosci la tua storia, sai da dove viene
il colore del sangue, che ti scorre nelle vene
1983 - Nick Cave & the Bad Seeds: From Here To Eternity
Nella palude non sempre ossigenata degli anni '80 lo scrivente deve compiere spesso acrobazie inusitate per districarsi. Immaginate quindi la difficolta' di scegliere tra manciate, scarse, di dischi e di artisti, immensi. Nick Caverna e' uno di quei compagni di gioventu' che ti porta inevitabilmente a ricordi indimenticabili; come quella volta che in direzione Festival della Letteratura di Mantova, dove il nostro eroe avrebbe fornito uno spettacolo di due ore a dir poco memorabile, un amico, ascoltando una canzone dell'ultimo disco dell'artista australiano esclamo':"Sembra Cocciante!". Vabbe' che siamo in clima festivaliero e nazionalpopolare pero' sinceramente l'accostamento oltre che volgare sembra quantomeno azzardato. Tant'è! a distanza di anni se ne ride ancora a crepapelle. Difficile ancor di piu' trovare accostamenti plausibili tra il nostro e Richard in questo epocale esordio, figlio del punk, della musica rumorista, industriale e di una anima nerissima. Il disco si apre con una rivisitazione monumentale di Avalanche del maestro Cohen per poi scartabellare uno dietro l'altro 6 pezzi indimenticabili. A differenza dell'odierno Caverna o di quello inusitatamente paragonato a Cocciante, questo e' ben accompagnato: Mick Harvey, Blixa Bargeld (Einsturzende Neubauten), Hugo Race e Barry Adamson compongono la compagine dei Bad Seeds. Mica cazzi! Ascolta qui!
1973 - Area: Arbet Meicht Frai!
Giocare col mondo facendolo a pezzi
bambini che il sole ha ridotto già vecchi
Parlare degli Area senza riconoscere il ruolo centrale della figura di Demetrio Stratos è come citare la pasta alla Norma senza parlare di melanzane. Ecco perche' inevitabilmente analizzando questo disco, ormai passato alla storia, si deve forzatamente parlare della voce come dello strumento principale del gruppo che si diverte (nel senso artistico del termine) a spaziare tra Jazz e Sperimentazione tra musica Rock e musica Contemporanea in un periodo in cui la musica Prog la faceva da padrona. Tenendo sempre bene in mente qual'era per Demetrio il senso della musica e il senso di fare musica. Cioe' il senso stesso degli Area. Dall'impegno politico all'osservazione del mondo intorno a noi. I temi del disco sono caldi, caldissimi...bollenti! Ecco i 6 titoli del disco: Luglio, agosto, settembre (nero), Arbeit Macht Frei, Consapevolezza, Le labbra del tempo, 240 chilometri da Smirne, L'abbattimento dello Zeppelin.
1963 - Louis Armstrong: Hello, Dolly!
A meno che non siate cosi' storditi da confonderlo con il primo uomo che, dicono loro, sia andato sulla luna, Luois Armstrong non ha bisogno di presentazioni. Basti bensare che a torto o a ragione viene considerato il piu' grande rappresentante della musica Jazz di tutti i tempi. Personalmente ho i miei gusti e credo che prima di lui ce ne siano altri e' pero' impossibile rimanere indifferenti di fronte alle performances ancor prima vocali che di trombettista di questo immenso artista che ha fatto del jazz un genere piu' che mai "vendibile" "sdoganabile" , insomma di fruizione massiva! Hello, Dolly e' l'arcinoto singolo corredato a colonna sonora di un film con Barbara Streisand del 1969. Un motivetto agile e carino, in realta' scritto da altri, reso indimenticabile dal simpatico vocione e dal portamento del nostro, per l'occasione sudatissimo.
Finalmente si può parlare !
RispondiEliminaE finalmente un mese con 5 disconi !
Cosa centrino con Sanremo lo dirò il 12 Luglio prossimo.
Vivere 20 o 40 anni in più è uguale ?
RispondiEliminaA volte Battiato dice delle belle cazzate.
Ma dov'è finito quel simpatico fattone di Orazio Andrea ?
RispondiEliminaLo rivoglio in copertina !
RSK, svelaci larcano o seiscemo.
RispondiEliminaeh, mamma mia, neanche un po' di suspense?
Eliminadai su spremetevi le meningi! vi do tempo fino a...
Allora:
Elimina1) Arab Strap fanno piangere quanto Sanremo
2) Almamegretta quest'anno erano a Sanremo
3) Nick Cave...Sanremo ci sarà per sempre fino all'eternità
4) Area ? Non centrano nulla con Sanremo !
5) Armstrong è stato l'amante segreto di Nilla Pizzi per molti anni
In Covering, Nick Cave in versione Cocciante.
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