Giu nel cuore del Rock: Marlene Kuntz - Meid in Italy

"Ohh, al cranio, carino, fai attenzione al cranio
che sparo, cretino, un capogiro
e allora, attento, a questa spazzatura
rockrockrock
sulla tua crapa dura"


M.K.



MARLENE KUNTZ - CATARTICA

di The Driller Killer

Una vera e propria dichiarazione di intenti quella dell'incipit della prima traccia di Catartica, marchiata oltretutto indelebilmente con le iniziali dei suoi misconosciuti autori: M.K.. In questo modo, il 27 marzo 1994 il gruppo di Cuneo, Marlene Kuntz, si presenta sulle scene musicali del Belpaese dando un'ulteriore scossa al gia' movimentato e frizzante rock italiano del periodo. Inizia così la storia di una delle band più importanti degli ultimi decenni, che ha regalato tra alti e bassi gioielli musicali di finissima fattura, sorretti per giunta da testi sempre eclettici e particolari, grazie alla ricercata poetica del suo celeberrimo leader Cristiano Godano.
La parola chiave e' noise. Le chitarre furiose, il ritmo incalzante e le distorsioni selvagge sembrano essere il tappeto sonoro ideale sopra il quale innalzare le velenose invettive dello stesso Godano. In particolare il tris iniziale e' da applausi e culmina con il capolavoro: Sonica, (gioventu' sonica?) uno dei pezzi migliori della musica rock italiana di sempre, famosa per il suo inconfondibile climax e per l'esplosione finale di chitarre impazzite. Il repeat e' d'obbligo!


ORSO si sposta goffamente con passo irregolare 
nel flusso irregolare della gente che scontra; 
le mani dentro a un buco, tasche sfinite 
vociare di monete obsolete 
Orso ci vede nebulosamente, nebulosamente: già 

Le luci del giorno gli danno quel non so che lo turba 
gli manca quel buio che non si trova in fondo 
alla via - in fondo alla via - luci del giorno che danno 
quel non so che ti turba e ti fanno lievitare! 

Fragori nella mente, rumori, dolori 
lampi, tuoni e saette, schianti di latte 
fragori e albori di guerre universali, scontri letali 
sonica, sonica...

La traccia precedente è invece Festa Mesta: il suo piglio ironico ed arrabbiato ben si sposa, dal vivo, con le feste danzanti votate al pogo tipiche del periodo, in cui è necessaria sana incazzatura e una notevole dose di ironia per evitare che il ballo collettivo degeneri in rissa (eventualità che chi frequenta i concerti rock, ed in particolare quelli dei Marlene, sa invero non accadere mai).
Dopo tale furibondo inizio e' lecito aspettarsi un time-out tecnico. Il disco infatti prosegue con un'inattesa ed eterea canzone d'amore: Nuotando nell'Aria.

Pelle: è la tua proprio quella che mi manca 

in certi momenti e in questo momento 

è la tua pelle ciò che sento nuotando nell'aria.

Dopo l'intervallo catartico, il disco, ridiscende però agl'inferi: Giu' giu' giu' nel cuore del male.
E' poi la volta di Lieve, pezzo che era già stato reso celebre da Giovanni Lindo Ferretti ed i suoi C.S.I. allorchè decisero di inserirlo nel loro album unplugged In quiete. Segue Trasudamerica, canzone fantastica che racconta di un viaggio in America (Latina) e di sbiadite fotografie che accendono colorati ricordi...Do you remember?

Quasi non ci si crede, ma si e' solo alla prima meta' del disco che poi prosegue mantenendo un livello altissimo anche nel suo ipotetico Lato B pur senza raggiungere le vette eccelse fin qui descritte. In particolare, meritano menzione a parte Merri X-Mas e Mala Mela.

Difficile quantificare il numero d'ascolti che ho concesso a questo disco, ma sicuramente sono almeno la meta' di mille, vista la sua ventennale età ed il senso di dipendenza che Catartica riesce a trasmettere una volta che ci si è immersi nel suo mondo. La catarsi consisteva, e ancor oggi consiste, nel liberarsi, reiterando l'ascolto ancora e ancora, da tanta musica di cattivo gusto che da sempre ci circonda, infestati, come innegabilmente ancor siamo, da onde radio aliene che ci rendono quasi succubi di suoni, voci e parole spesso inutili, inascoltabili ed idiote...Perchè è innegabile: ancora nel 1994 questo disco ed il gruppo che lo realizzo' venivano  comunque considerati come estremisti, diversi, snob per certi versi, e questo anche a causa dell'immagine spocchiosa e saccente del suo leader. Un lusso che la musica italiana di massa non si poteva certo permettere. Ma a lungo termine la storia ha dato torto a tutti quei "critichini" e "seimanidi" nostrani, certificando invece il successo nazionale dei Marlene e non solo dei Marlene. Quel che è certo è che con Catartica questi ragazzi firmarono un manifesto imprescindibile del rock-noise nazionale. Da ascoltare e riascoltare...Appunto.

M.K. (Godano/MK)
Festa mesta (Godano/MK)
Sonica (Godano/MK)
Nuotando nell'aria (Godano/MK)
Giù giù giù (Godano/MK)
Lieve (Godano/MK)
Trasudamerica (Godano/MK)
Fuoco su di te (Godano/MK)
Merry X-mas (Godano/MK)
Gioia (che mi do) (Godano/MK)
Canzone di domani (Godano/MK)
Mala mela (Godano/MK)
1° 2° 3° (Godano/MK)
Non ti scorgo più (MK)

17 commenti:

  1. Vediamo chi indovena da dove viene l''immagine della copertina...

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  2. Per me dal post di Dj Macionela...

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  3. Pure loro suonano musica ambient ?

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    1. ah...bella coppertina......cosa mi ricorda ? antonioni, zabriskie point.....no ?

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    2. anonimo peccato non ti si possa fare i complimenti di perosna...e' proprio antonioni zapbriskie point con sottofondo di pink floyd (careful with that axe, Eugene)

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  5. SEIMANIIIIIIII, pippa l'orso.

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  6. La cover mi ric0orda la faccia di Seimani ieri sera dopo averlo incontrTO PER STRADA TI faccio a pezzi lurida merda!!!!

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  7. SO SONICA
    SO SO SONICA
    SONICA
    SOOOOOO SONICAAAAAAAAA

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  8. Ma quanto sono brutti 'sti Marlene ? Brutti ma brutti ma brutti.

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  9. ma vaaaa ma se Godano e' considerato un sex symbol?! sei matta?

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  10. a proposito di Marlene questa e' una delle loro piu' belle canzoni sia come testo che come musica. consiglio! COME STAVAMO IERI - 1999 (HUP Live in Catharsis)

    Quanto fa male lavorare al male che compare
    a causa dei miei vuoti d'anima
    Sento l'inutilità obbligata delle scuse solite:
    il mio costume, la tua rabbia su di me

    Come stavamo ieri... sarà così domani?
    Dimmi di sì

    Quanto fa male ritornare al gelo dei sorrisi uccisi
    dalle nostre lacrime
    Quanto fa male devastare gli argini del nostro scorrere:
    la terra è fradicia anche al sole oramai

    Come stavamo ieri... sarà così domani?
    Dimmi di sì

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    1. Stai attento che Seimani ti dice sempre di si'

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  11. Marlene kuntz? forse ci si e' dimenticati troppo in fretta di loro, ma sono stati e sono veramente importanti e grandi...anche questa in link e' una canzone che spaccava e spacca di brutto

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  12. Yesssss......due belle pere fanno sempre bene.

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