(Düsseldorf, fra Ottobre e Novembre del 1974...)
Era il classico autunno teutonico: cieli grigi e compatti, aria
fredda e secca che proveniva dall’Est Europa. Mi trovavo fuori dai Kling
Klang Studio, situati ai primi piani di un anonimo edificio anni ’60.
Negli ambienti underground circolavano strane e incontrollate voci su
quello che a breve sarebbe uscito da quella sala di registrazione: i
Kraftwerk stavano incidendo nuovi suoni che avrebbero plasmato la musica
dei futuri decenni, stavano per pubblicare un nuovo album che si
sarebbe dovuto chiamare Autobahn (autostrada).
Ma che cazzate, solo abili manovre di marketing, mi verrebbe oggi da
dire. Ai quei tempi il marketing era ancora una materia semi-sconosciuta,
nonostante nei primi due album (Kraftwerk del 1971 e Kraftwerk2 del
1972) i nostri avessero già pubblicato delle copertine estremamente concettuali: dei
coni stradali…..
Mi rodeva il fegato, dovevo sapere: cosa mai poteva sperimentare di
nuovo un gruppo che aveva realizzato fino ad allora tre album di chiara
matrice kraut-musik (il terzo Ralf und Florian, del 1973) e che era
stato lasciato, dopo il primo album, da due geni musicali come il
batterista Klaus Dinger e il chitarrista Michael Rother, che erano andati
a fondare i NEU!.
Non ricordo bene come, ma riuscii a entrare abbastanza facilmente. Il
mio cappottone e il berretto lanuginoso furono un buon lasciapassare.
Ero abbastanza fatto, ma decisamente meno di un bieco personaggio che all' entrata fumava orride sigarette accumulando lattine di birraccia
su una mensola di compensato. Dal secondo piano provenivano strani
rumori: un flusso melodico sintetico mi attirò rapidamente verso le
scale fino all’entrata di un ampio salone.
Dietro a un polveroso sipario, come a proteggersi dal mondo esterno,
trovai quattro ragazzi circondati da magiche attrezzature che mai, prima
di allora, avevo avuto la fortuna di vedere e soprattutto sentire. La
voce di Florian Scheneider era rielaborata da un vocoder, Ralf Hutter
trafficava su un gigantesco sintetizzatore, Wolfgang Flur creava beats
artificiali attraverso delle strane percussioni elettroniche. Solo Klaus Roeder
sembrava suonare strumenti normali: a volte una chitarra elettrica,
altre addirittura un violino.
Rimasi stupefatto. Non capivo se alle mie orecchie la melodia era
stravolta dall’LSD recuperato la mattina stessa o dalla miscela
futuristica di tutti questi elementi. Mi sembrava di proiettarmi in un
futuro musicale senza limitazioni. Le sperimentazioni dei primi album
venivano rese orecchiabili, finalmente alla portata di tutti, per la
sacrosanta massa. L'elettronica diventava di consumo (come tutto del
resto), i loop ripetitivi avvicinavano alla pista dalla ballo la
techno-dance people, che sarebbe poi cresciuta a dismisura dagli anni '80
in poi.Veniva creata un’atmosfera artificiale, dove ogniuno era
libero di ballare con se stesso, e con la propria mente. Iniziai a
divincolarmi. Chiudendo gli occhi, rimasi come ipnotizzato su una pista
da ballo a muovere le spalle, e la testa, in brevi e sinuosi movimenti.
Finii dritto su due sedie di ferro, facendo un gran casino.
“Scheisse”, mi urlarono contro. “Stiamo suonando!”. “Wu bist du?”.
“Ich heisse Dj Macionela”, dissi sbiascicando uno scolastico tedesco.
“Verzeihung”. Non capii il significato, ma spaventato scappai filato
fuori dalla palazzina. Seppi solo più tardi, dopo essermi rifugiato in
una desolata birreria, cosa significavano quelle parole: “Le chiedo scusa”. In fondo,
per loro, altro non ero stato che un imprevedibile dettaglio del futuro
che stavano scrivendo, a caratteri digitali, su quelle meravigliose
cinque righe chiamate pentagramma….
P.S.: Il video originale è tratto dall'album Die Mensche Maschine (L’uomo macchina) del 1978.
I love you Macionela...
RispondiEliminaSei dolcissima, baby.
EliminaBaby, vero ?
No, il mio nome è Claus
EliminaOuhhh, fuck you.
EliminaOcio Seimani!
RispondiEliminaAnche un'ispezione della Finanza capeggiata da Monti è meglio della tua tronfia faccia da cazzo.
Sei letame!
Le luci della centrale elettrica si sono già spente.
RispondiEliminalove you, love you, love you, love you....
RispondiEliminaKraftwerk ? No, grazie.
RispondiEliminaMa perchè DJ Macionella è sempre così depresso?
RispondiEliminaThe Drugs Don't Work
EliminaSpero che allo la prossima volta si parlerà anche dei NEU che ai Kraftwerk gli fanno er pelo e contropelo.
RispondiEliminaFaccio fatica a immaginarmi i NEU! in un rubrica di musica elettronica.
EliminaPelo e contropelo ? Ok per i primi 3 album dei K.....ma da Autobahn prendono tutta un'altra strada o, se preferisci, un'altra autostrada.
DJ Macionela in trip forever!
RispondiEliminaCiao Seimani, colgo l' occasione per inviarti un bel vaffanculo elettronico.
RispondiEliminaCaro Seimani,
RispondiEliminasono assolutamente convinto che gli stronzi che lasci nei cessi siano ben felici di abbandonare il tuo vile intestino.
Cari stronzi di Seimani, vi siamo molto vicini, in senso metaforico naturalmente.
EliminaNeu! e Kraftwerk non c'entrano un cazzo l'unica cosa che hanno in comune é che sono tedeschi...
RispondiEliminaAdam, una grandissima perdita.
RispondiEliminaNoooooooo!
RispondiEliminaRIP
Chi sono gli Skatalites ? Bramo notizie. Avete, per caso, un esperto di musiche skazzanti ?
RispondiEliminaDead Man uber alles ! 10 e lode merito anche di un immenso Neil Young. Film da godere e rigodere.
RispondiEliminaTutto molto bello.
RispondiEliminaB.B. for ever