Lunga Attesa - Marlene Kuntz (2016)

di RSK
 
Di una cosa non avevamo dubbi ancor prima di cominciare ad ascoltare Lunga Attesa: i Marlene Kuntz difficilmente deludono e certe attese valgono sempre la pena, ancorché non così lunghe come il titolo ingannevole farebbe pensare. Si perché in fondo dal precedente, bellissimo, Nella Tua Luce, sono trascorsi appena tre anni nei quali, peraltro, i nostri eroi non si sono, come di consueto, fatti mancare nulla: dai tour per tutti i gusti nei luoghi deputati, nei teatri e all'estero, a un film sulla loro grande storia, giustamente incensata, fino alla presenza obbligatoria, a volte eccessiva ma piacevole, su questi benedetti/maledetti social network, veicolo ormai sdoganato da chiunque, di news e amenità varie. 

Ecco perché musicalmente parlando Lunga Attesa non ci sorprende né stupisce ma conferma la grande vena dei Marlene di questi tempi, regalandoci ottimi pezzi legati a doppio filo con la tradizione del rock alternativo anni '90 di cui sono e resteranno paladini assoluti e che è anche quella che preferiamo. I Marlene Kuntz più pop e poetici sembrano, almeno in questa fase, accantonati. Per questo ci godiamo ben volentieri pezzi antichi, direbbero alcuni, ma sempreverdi, aggiungiamo noi, come La Noia, Leda, La Lunga Attesa, Fecondità che richiamano i tempi andati. 

Inoltre, mentre Nella Tua Luce cominciava con un trittico decisamente esaltante di super hit, per dirla alla Seimani (a proposito che fine ha fatto lo stupido direttore?) Lunga Attesa punta anche su liriche mai come in questo caso indovinate e attuali. Narrazione con quel recitato/cantato di Godano ci parla di quello che siamo, noi, spettatori del mondo che va a rotoli, in questo secolo a dir poco difficile, (la realtà che ci disintegra...), La Noia recupera i temi cari ai giovani delle Feste Meste, in questo caso la realtà che ci fa sbadigliare mentre Niente di Nuovo parla, cito letteralmente, di gogne mediatiche, decapitazioni, oceani di stupidità, migranti in fuga su dei barconi, politici di nulla lealtà. Insomma tutt'altro che dei "vecchi" rocker chiusi nella loro caverna che sparlano di un mondo che non esiste più a suon di alt.rock. Piuttosto dei "ragazzi" cresciuti calati nella realtà di oggi circondati come tutti lo siamo, da minchioni, sfigatissimi troll, impostori e indignati a comando. In fondo, appunto, non è una novità. Ovviamente c'è anche spazio per poetiche meno social(i) e, come dire, più elevate. Lo dimostra la bellissima titletrack che disvela il significato profondo della Lunga Attesa, e la voce di Cristiano si fa più cupa e Un Po' di Requie che parla d'amore.


E' solo l'inizio di un disco che conquista poco a poco, per questo ci siamo presi un po' di tempo, e che mostra una volta di più che quando c'è qualcosa da dire vale sempre la pena aspettare e ascoltare. Ovviamente, dispiace ripetersi, imperdibili dal vivo. 21 e 22 Aprile - Latteria Artigianale Molloy

1 commento:

  1. FORMIDABILE

    Guardi che si dice e ti chiedi cos'è
    che hai sbagliato (se hai sbagliato) e perché

    Cosa ti fa credere possibile
    che sian stati solamente loro e non te?

    Un Paese ignaro delle tue qualità:
    a certe condizioni la certezza se ne va

    o si fortifica e ti senti una Deità
    vendicativa?

    Sia come sia
    prima o poi si capirà
    che tu sei formidabile.

    Sia come sia
    prima o poi si capirà
    che tu sei incredibile.

    Ora non stai più a chiederti il perché
    sorridi acido, e chi non c'è non c'è

    il mondo è un orpello senza meriti
    un covo di ammuffiti barbarici

    buie nuvole di pioggia biblica
    sulle loro teste colpevoli

    fiumi di parole ordaliche
    rovinano sugli increduli

    Sia come sia
    prima o poi si capirà
    che tu sei formidabile.

    Sia come sia
    prima o poi si capirà
    che tu sei incredibile.

    Oh Formidabile.
    Oh Incredibile.

    E odi i paraculi che ti fottono
    ridi delle mode che occhieggiano
    sfidi gli imbecilli che non colgono
    smerdi le puttane che si arrendono

    gridi ai buffoni che fingono
    ai fighetti che sentenziano
    ai predicatori che incantano
    e ai sedicenti furbi che ci cascano

    Sia come sia
    prima o poi si capirà
    che tu sei formidabile.

    Sia come sia
    prima o poi si capirà
    che tu sei incredibile.

    Tu sei formidabile.
    Tu sei incredibile.

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